IL DIRITTO DI PRONUNCIARE IL TUO NOME
Charlotte:
Dopo un matrimonio fallito, tutto ciò che vedo nel mio futuro è realizzare il sogno della mia vita: aprire una pasticceria.
Essere rapita, ovviamente, non rientra nei miei piani. E se non fosse già abbastanza folle che l’uomo responsabile è lo stesso che mi ha dato l’opportunità di inseguire il mio sogno, c’è questa certezza infondata che non mi farà del male. Ma so che mi farà soffrire – non sa nulla sull'amore.
S è un assassino ed un essere umano gentile. Un mostro e una vittima. Mi spaventa, e allo stesso tempo lo desidero. Chi è quest’uomo?
S:
L'ho vista. Peggio ancora, lei ha visto me. Oltre il mio aspetto e nella mia anima oscura. E questa volta credo che l’ossessione mi consumerà e non riuscirò a resistere all’impulso di tenerla per me.
Con un solo sguardo ha cambiato tutto. Mi ha dato uno scorcio di una vita che non credevo possibile. Non per qualcuno come me. Non per qualcuno che è solo un assassino. Qualcuno che il mondo conosce soltanto come S.
Excerpt
"Vieni."
Mi guida davanti allo specchio, stando in piedi dietro di me. "Cosa vedi?"
Guardo, ma l'unica cosa che attira la mia attenzione sono i suoi occhi che fissano il mio riflesso.
"Dovresti smetterla, gattina. Te l'ho già detto. Cosa vedi?"
"Me stessa,” rispondo, abbassando gli occhi.
"Non è abbastanza. Cosa vedi?"
"Non lo so!"
La sua mano compare da dietro di me e mi solleva il mento, ma io chiudo gli occhi. Non mi piace guardarmi; non so cosa voglia e sono stanca di questo gioco.
Il suo respiro mi sfiora il collo. "Apri gli occhi, gattina. So che vuoi ribellarti. Ma cosa ci guadagnerai? Alla fine, farai come dico io.”
Con le lacrime che mi offuscano la vista, obbedisco.
Cosa vedo? Una donna di trent'anni, con i capelli castani disordinati, gli occhi verdastri, un corpo che non è mai stato magro e tette troppo grandi per essere di buon gusto. Ecco cosa vedo.
"Vuoi sapere cosa vedo io, gattina?” No, non voglio.
"Vedo una magnifica chioma castana che ha sempre un buon profumo.” S. passa la mano tra i miei capelli disordinati.
"Vedo occhi verdi pieni di fuoco e fin troppo penetranti.” Le sue dita mi accarezzano le sopracciglia e scivolano lungo la guancia per sfiorarmi le labbra.
"Vedo labbra piene che gridano peccato su un viso che dice angelo.”
La sua mano si allarga sulla mia pancia. "Vedo una sciocca ragazza che ha perso troppo peso per correre dietro a quello che qualcun altro pensa sia il corpo ideale. E questo è solo l’inizio, gattina.”
Ho dimenticato di respirare e, quando mi gira, sussulto.
"E vedo una ragazza che deve scegliere se farsi scopare come dio comanda stasera oppure no.”
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